Wednesday, August 19, 2009

Italia - Francia.. España!!! Port Bou, 18.08.09








España! Gli ultimi 10 km in salita che da Cerbere (Francia) portano a Portbou (Spagna) toccando il tratto dei pirenei sono stati adrenalina pura. Sembrava uno di quei film dove il pubblico fa il tifo per il protagonista. Non c'ho capito più nulla a un certo punto. Non sentivo piu' nulla, non mi interessava il peso dello zaino, la sete, avevo solo voglia di arrivare spingendo con tutte le forze. In piedi sulla bici.

Non posso dimenticare una macchina con a bordo un ragazzo e una ragazza che mi incitavano suonando il clacson e gridando, e mi applaudivano manco fossi al Tour de France (poi li ho conosciuti, sono del giro di Cyclope) che mi hnno accompagnato fino al confine. Ho superato non so quanti ciclisti in quel tratto durissimo, ma li' entra in gioco qualcosa in piu', ed è a livello psicologico. La bicicletta è volontà e determinazione oltre che gambe. Io ho affrontato ogni salita come una sfida mia personale e quando ho superato il confine avevo quasi le lacrime dlla gioia e ho urlato come fossi impazzito. Ho spinto per tutto il mio viaggio 48/17, ragazzi è stata durissima ma sarei pronto a rifarla. Questo è quello che posso dire.

Un abbraccio a tutte le persone che ho incontrato durante il mio tragitto.
Vive la France! Ti ho domata, bitch!




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La mia abbronzatura fa schifo.

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I saluti, dai:
La Pol che mi ha mandato un sacco di sms (e mi ha tenuto compagnia) per sapere sempre se andava tutto bene e si preoccupa per me... Il cook che mi chiama e mi fa stare bene (eh oh!), mia sorella acquisita Carlotta, Bozo prepara una birra in fresco, Gioia e Matte che mi pompano. Hekto e Nora vi bacio. Efil, Roy Truffa e Danka e Milano Fixed tutta che rappresenta. Musa e Paolo Mensi, Naoto, Ada, Menthos, Paolino e Mauri. Dade 'ndo cazzo stai?! Paola e Giusy, Iave. Giac. Ortu e Frank!!!!

WE ARE FAMILY.

Collioure, 17.08.09

Da Coursan a Collioure credo saranno 100 km, ma devo controllare bene.

Passo circa otto ore della giornata slla bici. Cerco di fare soste brevi ma mi devo fermare spesso per rifornirmi di acqua e cibo. Mangio in continuazione e bevo piu' di dieci litri di acqua al giorno.
Domani passo il confine e arrivo in Spagna.

Le mie giornate iniziano con la sveglia all 8,30. Faccio una colazione da elefante e verso le 9.30 monto in bici. Pedalo fino alle 12,00 (salite, salite, salite) e dall'1 alle 4 faccio una bella tirata. Il momento migliore per pedalare arriva dopo le 5, quando il sole da' un po' di tregua, e dalle 6.30 in poi comincia la ricerca di un posto per passare la notte.
Ogni giorno è un punto di domanda perché siamo in alta stagione e quindi è davvero difficile trovare posto. Ma mi so arrangiare. Mi è toccata anche la panchina una notte. E ok...
Oggi invece mi sono fermato a chiedere informazione a una famiglia la cui casa dava sulla strada. Ho chiesto se mi potevano indicare un posto che avesse chambre d'hotes. Quest'omone gigante e grassissimo mi guarda dalla testa ai piedi e domenda serio: "Da dove arrivi?" e io "dall'Italia". E lui "Avec le vèlo e il pignon fisso?" Faccio si' con la testa.
Silenzio di 5 secondi.
All'improvviso scoppia a ridere fragorosomente e punta il dito indice alla sua tempia nl gesto internazionale per dire che uno è matto. Poi continua: "E' per una notte che cerchi?" Dai vieni.."
Ed eccomi nello chalet del circo. Vive le Cirque!


























Coursan, 16.08.09





Fa molto caldo.

Ho perso una delle mie due borracce ed è stata una piccola tragedia. STavo pedalando - che novità - e ho fatto per afferrare una delle due borracce che ho dietro il mio culo, ma ho afferrato l'aria. Ora vi faccio una domanda. Ho perso quello piena o quella vuota? Ecco, ci siamo capiti. Normalmente si perde la borraccia vuota, perché se prendi una buca è quella più leggera e salta via più facilmente... ma oggi non è andata cosi'. E vabbeh.

Sono a Coursan! Sembra di stare nel 1400 qui (quasi 1500). E' un paesiello attaccato a Narbonne molto piccolo con le case diroccate e 2 bar.

Ho trovato da dormire in un palazzo dell'800 di proprietà di una gentilissima signora australiana di nome Margaret Jenkins. Chambres d'hotes, cadre familial.








Sète, 15.08.09











Senza zaino andrei il doppio più veloce. E farei il doppio dei chilometri, perché il mio zaino pesa il doppio della bici. E' una zavorra. Non vedo l'ora di liberarmene. Eppure ho cercato di mettere davvero l'essenziale. Come vedete dalle foto ho sempre le due solite magliette. Una la metto e una la lavo (e una giusto in caso). Ma c'è una giacca, un paio di pantaloni, le scarpe di ricambio, una felpa, un libro che ancora non ho toccato, gli attrezzi per la bici. Insomma fai presto a fare 20 chili... il lock! Cazzo il lock da solo pesa un botto. Non è il Mini Kryptonite, è quello più grande.


Credo che quando arrivero' a casa avro' bisogno di qualche dente in più nella corona e qualcuno in meno al pignone.

Oggi penso di avere fatto 150 km. Ho spento il cervello e sono andato e basta. Senza pensare a nulla.




Saturday, August 15, 2009

Arles, 14-08-09

Sto imparando il francese. So chiedere indicazioni, capire le indicazioni, so comprare del cibo, ringraziare e ciao arrivederci. Non saprei scriverlo ma direi che per ora non è necessario.

Una tappa tutta in pianura! Non ci potevo credere, pero' fa molto caldo e svariono, tanto che a Martigues per andare a Port de Bouc sono entrato in autostrada e prontamente la Gendarmerie mi ha invitato a uscire.

Arrivato a Fos-s-Mer ho poi preso la strada che porta a Arles. 50 chilometri nel nulla. A destra campi, a sinistra campi. A sinistra e destra le cicale, che vi giuro mi amplificano - non so a voi - la sensazione di afa. Avete presente, no? Sole a picco e cicale.
Ho anche forato nel posto peggiore dove poteva capitare. Alle 2 di pomeriggio quando il sole è mega incazzato e con nemmeno una zona d'ombra dove poter cambiare la camera. Ma mi ha detto bene perché una hippie francese mi ha offerto l'ombra del suo furgone per poter sistemare la bici e mi ha regalato pure una pesca. Peach. Peace.

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Ah volevo ringraziare cento volte il ciclista francese di cui non ricordo il nome - Verner, Veniere... boh - che mi ha scortato dalle parti di Port de Bouc fino alla strada nazionale. Non ci sarei mai arrivato.






Friday, August 14, 2009

La Ronde, 13-08-09





Sbagliare strada è frustrante. Sbagliare strada in bici è molto frustrante. Soprattutto se ci sono 40 gradi e per riprendere la via giusta devi scalare il Monte Sinai.
Fatto sta che da Cassis a Marsiglia è una mazzata.

Ero già stato a Marsiglia e ricordavo che non mi era piaciuta molto. Ricordavo male. Mi fa proprio cagare.

Ok raga, oggi ho pedalato solo mezza giornata. Mi sono preso una pausa in un motel di un paese a 20 km dopo Marsiglia che si chiama Le Ronde: sono certo che non vi dirà proprio nulla.

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Private message for Ben: Sorry pal I didn't get the AJ yesterday. I know you guys were waiting for me but I was lost in Marie-de-la-gardiole-something forest off-road and it was too dark to continue. My cellphone was out of battery to return you a call. Tnx ever so much, anyway.


Cassis, 12-08-09







Pedalare da soli è faticoso. Oggi avrei voluto qualche cambio, ero stanco di tirare da solo. Magari avere avuto Ortu, Cook, Bozo, Frank, Matte o Efil avanti a me. Uno a caso dei miei fratelli delle x PIPE GANG x. Sono arrivato a Cassis, che è a due passi da Marsiglia stremato. Per passare da un paese all'altro non esiste la costa, si sale fino in cima per poi scendere verso il mare di nuovo. Si sale tanto.

Ho dovuto cambiare anche copertone, perché quello che montavo era ormai disintegrato dalle derapate fra i tornanti in discesa.
Psicologicamente una botta di vita: se uso il copertone di riserva e butto quello vecchio vuol dire che ho... boh... 200 grammi in meno nello zaino. Lo stesso vale per l'acqua che bevo e tolgo dalle borracce. Ogni grammo conta.

Tuesday, August 11, 2009

Toulon






Ok, la regola di tenere il mare a sinistra e pedalare oggi non ha funzionato. Già, perché arrivato a St-Tropez la strada che segue la costa si interrompe. Basta. Non si puo' proseguire. Fine della corsa. L'unico modo è ritornare indietro e passare per l'entroterra: Gassin, Ramatuelle e infine un passo che per poco oggi non mi uccideva: Colle de Collebasse E cambio discorso che solo a sentirlo mi si strizzano i coglioni, ma andate a cercarlo se volete. Colle de Collebasse.

Finalmente ritrovo il mare dalle parti di La Croix-Valmer. Rivederlo spuntare luccicante fra la vegetazione in cima al colle è stato più o meno come ritrovare un caro amico, cioè, come se per un po' non vi siete visti ma poi eccolo li', stava sempre li', mica no.

Oggi poi ho capito che non so pronunciare Le Lavandou, che è il paese dove volevo arrivare. In nessun modo. Eppure l'ho sentito dire e oggi ho provato a chiedere almeno dieci volte alle persone che incontravo. Le Lavandou? Niente. Di nuovo. Non mi capivano, dove sbaglio? Poi lo indicavo sulla mappa... Ahhh Le Lavandou! Non so proprio dirlo. Boh.

Alla fine ho pedalato fino a Toulon e non ho trovato nessun posto dove poter dormire. Nulla. Tutto completo.
Disperato alle dieci di sera entro in questo albergo a quattro stelle e chiedo alla ragazza della reception se ha qualche posto da consigliarmi. Lei prova a fare mille telefonate, avrà chiamato pure sua nonna ma zero.
Dopo un po' che parliamo mi fa: "Per me puoi stare nella terrazza dove c'è la piscina. Mettiti su una sdraio e dormi pure li', tanto non c'è nessuno a quest'ora." E sottovoce dice "Sono tutti vecchi". "Il velo' puoi metterlo in quella stanza con scritto Cabine Privee. Se per te è ok, per me è ok." Are you kidding me?!